19 set 2009

Il Palazzo fantasma di Re David

I. Finkelstein: "E' stato veramente trovato il Palazzo di Re David?"

A complemento della presentazione del libro di Finkelstein voglio segnalare l'analisi del Prof. Finkelstein ad una presunta scoperta del 2005, successiva alla data di edizione del libro. La studiosa Eilat Mazar, in sostanza, ipotizzava che potessero essere stati identificati i resti di un palazzo attribuibile al Re David di Giuda e che tali strutture potessero risalire al 10° sec. a.C.

Le credenziali della Mazar sono disponibili su internet:
Eilat Mazar - Dati biografici
Il profilo sull'approccio metodologico della Mazar all'archeologia biblica è illustrato su Wikipedia, ma, a causa della natura aperta e non controllata delle affermazioni riportate su questo utile ma ambiguo strumento, consiglio di approfondire la questione su altri canali. Nonostante la libertà dei soggetti citati ad intervenire su ciò che viene scritto su Wikipedia, non si può tuttavia essere sicuri sull'oggettività delle affermazioni in essa contenute.

I dati della pubblicazione delle analisi e dei risultati di scavo sono:

Mazar, Eilat (2006).
" Did I Find King David's Palace? "
Biblical Archaeology Review 32:1 (Jan/Feb): 16–27, 70.

Il report, una volta disponibile nell'archivio della rivista, è stato purtroppo rimosso:

Non essendo in pubblica distribuzione andrà cercato direttamente nella rivista. E' possibile che nei meandri del web sopravviva qualche copia per cui consiglio agli interessati un'accurata ricerca. Ad un'indagine poco approfondita, l'articolo più completo che ho trovato nel web direttamente a firma di Eilat Mazar, (ma vi invito a controllare e cercare la pubblicazione originale), è questo:

L'articolo conclude dicendo:
"The Biblical narrative, I submit, better explains the archaeology we have uncovered than any other hypothesis that has been put forward. Indeed, the archaeological remains square perfectly with the Biblical description that tells us David went down from there to the citadel. So you decide whether or not we have found King David’s palace."

Traduzione: "La narrazione Biblica, lo ammetto, spiega meglio di ogni altra ipotesi proposta ciò che abbiamo scoperto. Invero, i resti archeologici si inquadrano perfettamente con la descrizione biblica che ci dice che David andò giù da qui verso la cittadella. Quindi decidete voi se abbiamo trovato il palazzo di David o meno."

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L'analisi dei risultati di scavo della Mazar è stata bocciata senza esitazioni da 4 archeologi dell' Istituto di Archeologia dell'Università di Tel-Aviv, tra cui Israel Finkelstein. I dati della pubblicazione in cui si confutano le conclusioni della Mazar sono:

Israel Finkelstein, Ze'ev Herzog, Lily Singer-Avitz and David Ussishkin (2007),
"Has King David's Palace in Jerusalem Been Found?"
Journal of the Institute of Archaeology of Tel Aviv University, 34(2), pp.142-164

Il PDF con una copia dell'articolo del Journal può essere scaricata gratuitamente qui:


Dell'articolo riporto e traduco l' "Abstract" ed il sommario finale

Abstract
Recent excavations at the City of David have revealed a set of massive walls constructed of large undressed stones. Excavator Eilat Mazar has presented them as the remains of a single building, which she labelled the ‘Large Stone Structure’. Mazar interpreted the ‘Large Stone Structure’ as part of a big construction complex, which had also included the ‘Stepped Stone Structure’ on the slope. She dated her ‘Large Stone Structure’ to ca. 1000 BCE and identified it as the palace of King David. We argue that: (1) the walls unearthed by Mazar do not belong to
a single building; (2) the more elaborate walls may be associated with elements uncovered by Macalister and Duncan in the 1920s and should possibly be dated to the Hellenistic period; (3) the ‘Stepped Stone Structure’ represents at least two phases of construction— the lower (downslope) and earlier, possibly dating to the Iron IIA in the 9th century BCE, and the later (which connects to the Hasmonaean First Wall upslope) dating to the Hellenistic period.

Traduzione: I recenti scavi nella città di David hanno rivelato un gruppo di massicce mura costruite con grandi pietra non lavorate. Lo scavatore Eliat Mazar le ha presentate come i resti di un edificio singolo, che ha chiamato ' Struttura megalitica (lit. a grandi pietre)'.
Mazar ha interpretato la struttura come parte di un grande complesso costruttivo, che anche avrebbe incluso la "Struttura a pietre a gradoni' sul declivio. Lei (Mazar) ha datato la 'Struttura Megalitica' a circa il 1000 a.C. e l'ha identificata come il palazzo di Re David.
Noi osserviamo che:
(1) le mura scavate da Mazar non appartengono ad un edificio singolo.
(2) i muri più elaborati possono essere associati agli elementi scoperti da Macalister e Duncan nel 1920 e dovrebbero possibilmente essere datati al Periodo Ellenistico.
(3) La 'Struttura a gradoni' presenta almeno due fasi costruttive- quella inferiore e più antica, probabilmente datata all'età del Ferro IIA nel 9° sec. A.C., e quella più tarda (che si connette al Primo Muro Hasmoniano sul declivio) datata al periodo Ellenistico.

Summary
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Beyond archaeology, one wonders about the interpretation of the finds. The biblical text dominates this field operation, not archaeology. Had it not been for Mazar’s literal reading of the biblical text, she never would have dated the remains to the 10th century BCE with such confidence. This is an excellent example of the weakness of the traditional, highly literal, biblical archaeology—a discipline thatdominated research until the 1960s, that was weakened and almost disappeared from the scene in the later years of the 20th century, and that reemerged with all its attributes in the City of David in 2005.

Traduzione: Al di là dell'archeologia, ci si meraviglia circa l'interpretazione di questi ritrovamenti. Il testo biblico domina quest'operazione di scavo, non l'archeologia. Non fosse stato per la lettura letterale di Mazar del testo biblico, lei non avrebbe mai potuto datare i resti al 10° sec. a.C. con tanta sicurezza. Questo è un esempio eccellente della debolezza dell'archeologia biblica tradizionale altamente letterale- una disciplina che ha dominato la ricerca fino agli anni '60, che è stata indebolita (ndt inficiata) e pressocchè sparita dalle scene negli ultimi anni del 20° secolo, e che riemerge con tutti i suoi attributi nella città di Davide nel 2005.

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Il mio personale commento, senza essere uno specialista di archeologia biblica e quindi senza scendere nel merito del dato archeologico, si focalizza soprattutto nella conclusione finale della Mazar: "Quindi decidete voi se abbiamo trovato il palazzo di David o meno." e sul titolo interrogativo " Did I Find King David's Palace? ". Gli archeologi dovrebbero essere pagati per rispondere alle domande e non per porne al lettore e tale conclusione appare perlomeno bizzarra così come il titolo che è ben lungi dall'affermare che la scoperta è stata fatta. Sicuramente appropriato sembra quindi il titolo dell'articolo di Finkelstein che fà ironicamente la rima al titolo dell'articolo originale.
Per stessa ammissione della Mazar, non avendo prove archeologiche sufficienti, nella sua analisi si ricorre ad ipotesi. Il sillogismo è che la citazione biblica spiegherebbe bene i resti. Sfortunatamente l'archeologia biblica ha come compito l'opposto: sono i resti che devono parlare in autonomia dal testo ed illuminarlo. Non mi resta quindi che concordare col Prof. Finkelstein che qui si tratta di archeologia biblica "letterale", scomparsa da tempo dalla scena scientifica e che qui tenta di rifare capolino.

M.I.


11 set 2009

Bibliografia Egittologia - Generale

Qui trattiamo di un noto e apprezzato manuale generale di Egittologia in inglese. Va innanzitutto detto che questo manuale è consigliabile solo a coloro i quali hanno già un'infarinatura delle storia egiziana. Per i frequentatori del corso "Introduzione all'Egittologia" senza preventiva formazione è consigliabile qualcosa di più semplice. La mancanza pressoché completa di disegni, piantine e fotografie a favore di un testo scritto molto fittamente ed a piccoli caratteri, implica difatti la preventiva conoscenza dei luoghi e dei monumenti di cui si riferisce.
Testo molto apprezzato, lo consiglio vivamente ai cultori della materia come punto di partenza per poter velocemente identificare le posizioni più condivise in archeologia per un dato argomento. Ulteriori conferme o smentite posteriori al 2000/2004 saranno da controllarsi nelle pubblicazioni specializzate.



The Oxford History of Ancient Egypt
Edited by Ian Shaw
OXFORD UNIVERSITY PRESS
Nuova edizione Jan 2004, Ed. orginale 2000
552 pages; 34 maps, halftones & line illus.;
ISBN10: 0192804588 Paperback

Lo standard del libro è di tipo universitario ma comprensibile. La scelta di fare un manuale che coprisse tutti i periodi della lunga storia egiziana ha costretto gli autori ad evitare qualsiasi riferimento bibliografico durante lo sviluppo della narrazione, presentando i fatti nella loro essenza. In compenso, nella parte finale del libro, è presente una completa bibliografia commentata nel paragrafo "Further reading". Ulteriori approfondimenti vanno fatti come al solito non su manuali a larga tiratura ma sulle pubblicazioni di settore.

L'edizione presentata è del 2004 ma il contenuto del libro sembra appoggiarsi fondamentalmente all'edizione del 2000. Non è chiaro, senza comparare i testi direttamente, in cosa sono consistiti gli aggiornamenti. Ad un indagine superficiale appare che le pubblicazioni citate in bibliografia siano tutte datate al 2000 o antecedenti. Eventuali carenze di aggiornamento sono tuttavia da considerarsi secondarie e potenzialmente significative solo in fase di approfondimento.

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Presentazione dell'editore:
The Oxford History of Ancient Egypt uniquely covers 700,000 years of ancient Egypt, from c. 700,000 BC to AD 311. Following the story from the Egyptians' prehistoric origins to their conquest by the Persians, Greeks, and Romans, this book resurrects a fascinating society replete with remarkable historical information. It investigates such subjects as the changing nature of life and death in the Nile valley to some of the earliest masterpieces of art, architecture, and literature in the ancient world. The authors--an international team of experts working at the cutting edge of their particular fields--outline the principal sequence of political events, including detailed examinations of the three so-called 'intermediate periods' which were previously regarded as 'dark ages' and are only now beginning to be better understood. They also examine cultural and social patterns, including stylistic developments in art and literature. Addressing the issues surrounding this distinctive culture, vividly relating the rise and fall of ruling dynasties, exploring colorful personalities, and uncovering surprising facts, The Oxford History of Ancient Egypt is certain to enrich our understanding of this endlessly intriguing civilization.



10 set 2009

Introduzione all' Egittologia - Autunno 2009

Sono felice di annunciarvi che da quest'anno terrò dei nuovi corsi a Fano presso l'Università dei Saperi Giulio Grimaldi in via Pandolfo Malatesta Nr.2

Le iscrizioni all'Università ed ai corsi si apriranno dal 15 settembre e dovranno essere fatte per tempo in quanto a numero chiuso, limitato dalla capienza dell'aula.
Nel caso di superamento del numero massimo di iscritti sarà valutata la possibilità di iterare il corso a partire da gennaio 2010.

Per informazioni non didattiche e per prenotazioni ed iscrizioni si prega di contattare l'Associazione. La segreteria dell'Associazione in Via Pandolfo Malatesta 2 è aperta al pubblico tutti i giorni con orario 10,00 - 12,00 . Per informazioni e richieste varie rimangono in funzione la segreteria telefonica al n. 0721 831316 e la posta elettronica all'indirizzo unisaperi@libero.it



Anno 2009/10 – UNISAPERI Fano

INTRODUZIONE all'EGITTOLOGIA
Storia ed archeologia dell'Antico Egitto.

Leggere i segni di una civiltà che ha vissuto 4000 anni di continua evoluzione richiede l’aiuto di una schematizzazione che ce ne faccia comprendere i molti volti .
Il corso tenterà perciò di evidenziare le caratteristiche delle varie fasi storiche della civiltà antico-egiziana mettendole in relazione con i tanti monumenti e reperti archeologici che ancora oggi testimoniano l’antico splendore.
Durante le lezioni non mancheranno i riferimenti alle grandi culture del Vicino Oriente Antico che hanno preceduto ed interagito col mondo egiziano, al fine di mettere nella giusta prospettiva una società così complessa.

Il corso si rivolge sia a quanti non hanno una formazione storica specifica sia a coloro che, per quanto appassionati e già informati, vogliano rivedere le proprie nozioni in termini archeologici moderni ed aggiornati. Quest'introduzione è vivamente consigliata anche a coloro che vorranno approfondire l'argomento in futuri possibili corsi.
Le lezioni sono impostate secondo uno schema marcatamente visuale e fotografico per garantire in ogni caso una partecipazione godibile. In alcuni momenti predefiniti della lezione sarà possibile porre delle domande e chiedere chiarimenti.


Docente: Prof. Massimo Izzo
N°incontri: 10 x h 1.30
Orario: dalle 21.00 alle 22.30
Giorno: mercoledì
Contributo: informazioni in segreteria Unisaperi
Inizio corso: 14 ottobre 2009
Sede: Aula riunioni Università dei Saperi “ G. Grimaldi” in Via Pandolfo Malatesta 2, Fano.

Egittologia Monografie

Avendo ricevuto diverse vostre richieste di maggiori informazioni sui risultati degli scavi presso la Tomba TT14 a Dra Abu el-Naga, vi segnalo la recente apparazione del libro che riassume i risultati fin qui ottenuti:


Betrò M.- Del Vesco P. - Miniaci G.
"Seven Seasons at Dra Abu el-Naga. The Tomb of Huy (TT14); Preliminary Results"
Pisa University Press, Edizioni Plus
Pisa 2009



La Missione Italiana a Dra Abu el-Naga (M.I.D.A.N.) - Università di Pisa - lavora nell'area settentrionale della necropoli tebana (Luxor - Egitto) dal 2003. Il lavoro è iniziato con lo studio e l'indagine archeologica di TT14, una piccola tomba ramesside, ed è proseguito con la scoperta nel 2004 di una nuova tomba, M.I.D.A.N.05.
Gli scavi sono tuttora in corso.
La presente pubblicazione è incentrata su TT14, di cui si descrivono l'architettura, la decorazione dipinta e i ritrovamenti, e si ricostruiscono preliminarmente la storia e l'evoluzione in rapporto al contesto in cui si inserì. Un'appendice illustra la realizzazione del museo virtuale interattivo del sito, effettuata nell'ambito di un progetto dedicato agli ambienti virtuali in archeologia.

Per leggere direttamente un breve sunto delle prime 5 stagioni di scavo vi segnalo il link:
2003-2005 - La Missione dell’Università di Pisa a Dra Abu el-Naga (Gurna, Luxor)


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Indice

Preface
Edda Bresciani

Introduction
Marinlina Betrò

Chapter 1 - The necropolis of Dra Abu el-Naga
Gianluca Miniaci
Chapter 2 - History of the research
Marilina Betrò and Gianluca Miniaci
Chapter 3 - TT14 and its owner Huy
Marilina Betrò
Chapter 4 - Archeological context: formation processes
Paolo del Vesco
Chapter 5 - Main FInds from TT14
Paolo del Vesco

Catalogue of objects

Appendix
Laser Scanning of archeological finding
Fabio Rossi, Massimo Bergamasco
A virtual collaborative environment for archeology through multi-user domain in the web
Maurizio Forte, Eva Pietroni

Bibliography
Bibliographical abbreviations
List of figures and plates


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The Italian Expedition at Dra Abu el-Naga (M.I.D.A.N. - Missione Italiana a Dra Abu el-Naga) - University of Pisa - has been working in the northern area of the Theban necropolis (Luxor - Egypt) since 2003. Work started with the study and archaeological investigation of TT14, a small Ramesside tomb, and continued with the discovery in 2004 of a new tomb, M.I.D.A.N.05. The excavation is still in progress.
This publication focuses on TT14, describing its architecture, paintings and finds, and the way it fitted into the surrounding context. An appendix is devoted to the results reached so far for the realization of an interactive virtual museum of the site, in the frame of a project on virtual environments in archaeology.



8 set 2009

Bibliografia Archeologia Biblica

Voglio qui segnalare un libro particolare. Si tratta di un libro che riassume 100 anni di risultati archeologici relativi ai luoghi, eventi e nomi citati dall'Antico Testamento. Nel libro vengono riportate anche le divergenze e discussioni che si sono sviluppate tra gli studiosi negli anni, al fine di illustrare adeguatamente il faticoso processo che ha portato agli attuali risultati. Si tratta dunque di un'opera estremamente professionale così come al di sopra di ogni sospetto sono gli autori.

Come è buona norma generale, prima di investire prezioso tempo e soldi, è opportuno documentarsi sul curriculum professionale dell'autore del libro che ci interessa. Qui potrete trovare un link con annessa bibliografia del Prof. Finkelstein:

Università di Tel-Aviv, pagina personale Prof. I. Finkelstein
Segnalo che nella pagina personale del Professore ci sono anche degli interessanti links: uno al sito ufficiale della Missione di scavo di Megiddo ed uno ai risultati di una ricerca chimico-mineralogica sulle tavolette di Amarna promossa dall'Università di Tel-Aviv.


Finkelstein Israel; Silberman Neil A.

Le tracce di Mosé. La Bibbia tra storia e mito

2002, 409 p., in brossura ;

prima edizione originale 2001, Simon & Schuster

Editore Carocci (collana Saggi)




Il libro si dichiara, nel commento di copertina, destinato al pubblico non specializzato; questo non va inteso come pubblico che non ha alcuna nozione di storia del vicino oriente antico. In realtà il libro è di lettura non semplicissima proprio perchè, data l'importanza dell'argomento, le prove archeologiche vengono analizzate e specificate con molta cura. Nonostante ciò non c'è problema ad identificare quali episodi storici e citazioni bibliche vengono messe in discussione e smentite nella loro essenza storica.

Voglio precisare che gli archeologi non si sono occupati delle parti teologiche della Bibbia, né degli eventi soprannaturali citati. Una certa scarsa conoscenza dei passi biblici nei credenti cristiani genera degli equivoci a proposito di questo libro. Considerando la Bibbia un'opera di ispirazione divina e non avendola mai letta, a volte ci si dimentica o si ignora del tutto che la Bibbia parla esplicitamente di eventi o cose materiali come battaglie, Re, città, territori, architetture : è solo questa tipologia di citazioni con pretese di storicità che l'archeologia ha dovuto inevitabilmente verficare per non venir meno alla sua funzione.

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Commento di copertina:

“La Bibbia aveva ragione? Da sempre al centro di polemiche e controversie, la questione dell'attendibilità storica delle Sacre Scritture si è di recente riaccesa alla luce delle nuove scoperte archeologiche avvenute nei luoghi sacri.
In Le Tracce di Mosè due dei maggiori archeologi biblici del mondo illustrano per la prima volta al pubblico non specializzato i risultati di decenni di scavi in Israele e in Egitto, Libano e Siria, e il loro significato per la nostra comprensione dell'Antico Testamento. Scopriamo così che non ci sono prove storiche sufficienti della fuga dall'Egitto né della conquista di Caanan, che la nascita del monoteismo non può essere fatta risalire all'epoca di Abramo, che i primi libri della Bibbia furono redatti solo nel settimo secolo a.C., a distanza di centinaia di anni dagli eventi narrati.
Un viaggio affascinante nel mondo dell'Antico Israele, che cambia in profondità le nostre convinzioni sul come, quando e perché la Bibbia è stata scritta, ma che ci aiuta anche a capire meglio perchè la forza del suo messaggio vada ben oltre le concrete vicende storiche che l'hanno vista nascere. “


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Indice:


Prologo

Introduzione. L'archeologia e la Bibbia

PARTE I: LA BIBBIA COME STORIA?

1 Alla ricerca dei patriarchi

2 C'è stato l'esodo?

3 La conquista di Canaan

4 Chi erano gli israeliti?

5 Memorie di un'età dell'oro?


PARTE II: L'ASCESA E IL DECLINO DELL'ANTICO ISRAELE

6 Uno stato, una nazione, un popolo? (930-720 a.C.)

7 Il primo regno dimenticato di Israele (884-842 a.C.)

8 All'ombra dell'impero (842-720 a.C.)


PARTE III: GIUDA E IL FARSI DELLA STORIA BIBLICA

9 La trasformazione di Giuda (930-705 a.C.)

10 Tra guerra e sopravvivenza (705-639 a.C.)

11 Una grande riforma (639-586 a.C.)

12 Esilio e ritorno (586-440 a.C.)


Epilogo. Il futuro dell'Israele biblico

App. A. Teorie sulla storicità dell'età patriarcale

App. B. Alla ricerca del Sinai

App. C. Teorie alternative sulla conquista israelita

App. D. Perchè l'archeologia tradizionale del periodo davidico-salomonico è sbagliata?

App. E. Identificare l'età di Manasse nei documenti archeologici

App. F. Quanto si estendeva il regno di Giosia?

App. G. I confini della provincia di Giudea.


Note

Bibliografia

Indice analitico

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